martedì 31 gennaio 2017

Sul camminare

 (Via Paleocapa - Savona )

Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada.
(Proverbio africano)

domenica 29 gennaio 2017

More Songs About Buildings And Food


A colpo d'occhio dà l'impressione di una copertina banale e buttata lì ,  invece è realizzata con con un mosaico di ben 529 Polaroid scattate dallo stesso Byrne
...
un genio 

venerdì 27 gennaio 2017

Hit Parade del 27.01.1967

Si conferma al primo posto Gianni Morandi con. "Se perdo anche te"
 :(
L' ossessionante "Tema di Lara" ( come lo ha definito GUS ),
 sale di un gradino e va dal  terzo al secondo posto 
:((
(cheppalle non ce ne liberiamo più)
mentre i Rokes scendono di un gradino e si piazzano al terzo posto.
Entrano prepontemente : I Giganti con Proposta
(Mettete i fiori nei vostri cannoni)
(i fiati del "ragazzo col ciuffo  sono fantastici )
e  Antoine con "Pietre" ( no comment)
rispettivamente al sesto, settimo e ottavo posto,
si affacciano :
"  Caterina Caselli con Cento giorni " mia sorella ne andava matta (forse era innamorata )
e
 che sarebbe :
meglio i Four Tops senza ombra di dubbio


Negli Stati Unite ed In Uk:
 situazione invariata al primo posto 
I Monkees sono piantati lì (non male comunque)
al secondo sale "Aaron Nelville" con "Tell like This "
e Snoopy scende  al terzo  (du' maroni) vale lo stesso discorso del "Tema di Lara"
I grandi Four Tops, stabili al sesto posto, con "Standing in the Shadows of Love",
 ma la cosa più interessante sono gli psichedelici Blue Magoos al decimo posto dal quattordicesimo che erano con:
(Hammond e chitarre a tutto spiano)
...grandi


And we ain't nothig yet.....
alla prox.
ciao






giovedì 26 gennaio 2017

La terra stava urlando

Una fossa comune di Bergen-Belsen

Ti sei sentito chiamare dai morti – ma una volta sola, una volta in tutti gli anni da quando sei vivo.
 Non sei uno che vede le cose che non ci sono, e anche se ciò che vedi spesso ti ha confuso non vai soggetto ad allucinazioni o alterazioni fantastiche della realtà. Lo stesso vale per i tuoi orecchi. Di quando in quando, mentre stai facendo una delle tue passeggiate in città, pensi di sentire qualcuno che ti chiama, pensi di sentire la voce di tua moglie o di tua figlia o di tuo figlio che chiamano il tuo nome dall’altro lato della strada, ma quando ti volti per cercarli è sempre qualcun altro che sta dicendo Paul o papà o pa’ . Vent’anni fa, però, forse venticinque, in circostanze ben lontane dalla quotidianità della tua vita, sperimentasti un’allucinazione uditiva che continua a sconcertarti per la sua vivezza e la sua potenza, per il volume delle voci che udisti, anche se il coro dei morti urlò dentro di te per non piú di cinque o dieci secondi. Eri in Germania, stavi passando un fine settimana ad Amburgo, e una domenica mattina il tuo amico Michael Naumann, che era anche il tuo editore tedesco, ti propose di andare a visitare Bergen-Belsen, o meglio il luogo dove un tempo sorgeva Bergen-Belsen. Accettasti anche se una parte di te recalcitrava, e ricordi il viaggio in auto sulla autobahn semideserta in quell’uggiosa domenica mattina, un cielo bianco-grigio sospeso su chilometri e chilometri di territorio piatto, la vista di una macchina che si era scontrata con un albero sul ciglio della strada e il cadavere del conducente steso sull’erba, un corpo cosí inerte e disarticolato che capisti all’istante che l’uomo era morto, e tu lí, seduto nella macchina a pensare ad Anna Frank e a sua sorella Margot, entrambe morte a Bergen-Belsen insieme a decine di migliaia di altri, alle molte migliaia di altri che vi morirono di tifo e di inedia, di percosse date a caso, o ammazzati. Mentre sedevi di fianco al guidatore nella tua mente ripassarono le decine di film e documentari sui campi di sterminio che avevi visto, e a mano a mano che con Michael vi avvicinavate alla meta ti sentivi sempre piú ansioso e chiuso in te stesso. Del campo in sé non era rimasto niente. Le costruzioni erano state abbattute, le baracche demolite e portate via, i recinti di filo spinato scomparsi, e adesso c’era solo un piccolo museo, un edificio a un solo piano, pieno di fotografie formato poster in bianco e nero corredate di didascalie, un luogo tetro, un luogo orrendo, ma cosí denudato e asettico che facevi fatica a immaginare come potesse essere stato durante la guerra. Non sentivi la presenza dei morti, l’orrore di tante migliaia di persone stipate in quel villaggio da incubo circondato di filo spinato, e mentre visitavi il museo con Michael (se ben ricordi, eravate gli unici presenti), avresti voluto che il campo fosse rimasto intatto per permettere al mondo di vedere che aspetto aveva avuto l’architettura della barbarie. Poi usciste nell’area un tempo occupata dal campo di sterminio, che però adesso era un prato verde, una distesa di erba bellissima e curata che si estendeva in ogni direzione per centinaia di metri, e se non fosse stato per i vari cartelli piantati a indicare dove un tempo si trovavano le baracche, dove un tempo si trovavano certi edifici, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che cos’era successo lí qualche decennio prima. Poi arrivaste a una zona d’erba un po’ piú alta – di tre o quattro centimetri rispetto al resto del campo – un perfetto triangolo di circa sei metri per dieci, grande come una stanza ampia, e in un angolo del terreno c’era un cartello con la scritta: Qui riposano i corpi di 50 000 soldati russi . Eri in piedi sopra la tomba di cinquantamila uomini. Sembrava impossibile che tanti corpi potessero stare in uno spazio cosí piccolo, e quando provasti a immaginare quei corpi sotto di te, il groviglio dei cadaveri di cinquantamila giovani stipati in quella che doveva essere stata la piú profonda di tutte le buche, cominciasti ad avere le vertigini al pensiero di tanta morte, tanta morte concentrata in un pezzo di terra cosí piccolo, e un attimo dopo sentisti le grida, un’onda formidabile di voci si alzò dalla terra sotto di te, e sentisti le ossa dei morti urlare per l’angoscia, urlare di dolore, urlare in una cascata di tormento rombante a squarciagola da spaccare i timpani. La terra stava urlando . 
Li sentisti per cinque o dieci secondi, e poi tacquero. 

mercoledì 25 gennaio 2017

lunedì 23 gennaio 2017

Lettrice con cose di casa sull' espresso


L' attuale Intercity di oggi corrisponde al vecchio Treno Espresso , come l' attuale Frecciabianca al vecchio Rapido
...
suppergiù

venerdì 20 gennaio 2017

Hit Parade del 20.1.1967

Sale al primo posto Gianni Morandi con " Se perdo te"
I Rokes scivolano al secondo posto, mentre Bob Mitchell scivola al terzo posto (meno male) 
Entra prepontemente  balzaldo al nono posto Michel Polnareff con "Una bambolina che fa no no no" la settimana scorsa era sedicesimo

Situazione invariata in USA e UK.
Al primo posto sempre i Monkees con I' m Believer,
al secondo ancora Snoopy :(
Una delle band mie favorite del  Motown sound


Buon fine settimana ,
ciao




giovedì 19 gennaio 2017

Sulla vita



"IN MOVIMENTO "(Una vita) di Oliver Sacks comincia così :

"La vita deve essere vissuta guardando avanti, ma la si può capire solo guardando indietro."
                                                                                                                 
                                                                                                                  Soren Kierkegaard

..mi piace già .



mercoledì 18 gennaio 2017

Fine di un calvario


Verso i 25 anni ho messo i denti del giudizio, qualche anno dopo invece ho messo giudizio nella mia vita.
 Metter giudizio nella mia vita mi è servito e ne sto prendendo i benefici,
 I denti del giudizio invece mi hanno solo dato  problemi e tanto dolore sia fisico che al portafoglio...un calvario praticamente.
Calvario che con oggi dovrebbe esser terminato (mi son tolto l'ultimo)
Meglio non metterlo mai il giudizio , mi riferisco  ai denti eh ?
Nella vita prima o poi meglio metterlo .
Ciao

martedì 17 gennaio 2017

Questa sera

Questa sera, ..'mazza che freddo, ho dedicato la mia serata alla lettura di post di vari blog. 
In alcuni ho lasciato un commento in altri no...
comunque un mio arricchimento in entrambi i casi .
Grazie bloggers...
Ciao e buonanotte 

domenica 15 gennaio 2017

Le tue mani


..."ma non appena pensi a "Questa mano" ti torna in mente una storia che ti hanno raccontato su James Joyce, Joyce a Parigi negli anni Venti a una festa, era lí in piedi, ottantacinque anni fa, quando una donna gli si avvicinò e gli chiese se poteva stringere la mano che aveva scritto l’ Ulisse . Anziché offrire la sua mano destra, Joyce la alzò, la scrutò per qualche secondo e disse: «Signora, mi permetta di ricordarle che questa mano ha fatto anche molte altre cose». Nessun dettaglio, ma che delizioso siparietto dell’allusione e del doppio senso, tanto piú efficace perché lasciò tutto alla fantasia della donna. A che cosa voleva che pensasse? Probabilmente al gesto di pulirsi il culo, di mettersi le dita nel naso, di masturbarsi a letto di notte, di ficcare le dita nella fica di Nora e titillarle il buco del culo, di spremersi i foruncoli, di levarsi dai denti i residui di cibo, di strapparsi i peli delle narici, di stapparsi le orecchie dal cerume – riempite le caselle corrispondenti, perché il punto centrale è: tutto quello che lei avrebbe trovato disgustoso. Le tue mani, ovviamente, ti hanno servito in modi analoghi, le mani di tutti hanno fatto queste cose, ma per lo piú sono impegnate in compiti che richiedono poco e nessun pensiero. Aprire e chiudere porte, avvitare lampadine, comporre numeri telefonici, lavare piatti, voltare pagine di libri, tenere la penna, lavarti i denti, asciugarti i capelli, piegare asciugamani, estrarre soldi dal portafoglio, portare borse della spesa, infilare l’abbonamento del metrò nei cancelli girevoli, pigiare pulsanti sulle macchine, raccogliere il giornale sulla scala la mattina, scostare le coperte del letto, consegnare il biglietto al controllore, tirare l’acqua del water, accendere i tuoi sigaretti, spegnerli nei portacenere, metterti i calzoni, levarti i calzoni, allacciarti le scarpe, spremerti la crema da barba sulla punta delle dita, applaudire a teatro e ai concerti, infilare chiavi nelle serrature, grattarti la faccia, grattarti le braccia, grattarti il sedere, spingere valigie negli aeroporti, disfare bagagli, appendere camicie alle stampelle, tirarti su la lampo, allacciarti la cintura, abbottonarti la giacca, annodarti la cravatta, tamburellare con le dita sui tavoli, caricare la carta nel tuo fax, staccare assegni dal libretto, aprire scatole di tè, accendere luci, spegnere luci, sprimacciare il cuscino prima di andare a letto. Queste stesse mani a volte hanno sferrato pugni a persone (come già ricordato), e in tre o quattro casi, in momenti di intensa frustrazione, hanno anche sferrato pugni al muro. Hanno lanciato piatti sul pavimento, fatto cadere piatti sul pavimento, e raccolto piatti dal pavimento. La tua mano destra ha stretto piú mani di quante ne potresti contare, ti ha permesso di soffiarti il naso, ti ha pulito il sedere e ha fatto piú cenni di arrivederci della somma di tutte le parole contenute nel piú grande dei dizionari. Le tue mani hanno stretto i corpi dei tuoi figli, hanno pulito il sedere e soffiato il naso ai tuoi figli, hanno fatto il bagno ai tuoi figli, hanno strofinato la schiena ai tuoi figli, asciugato le lacrime e carezzato le facce dei tuoi figli. Hanno dato buffetti sulle spalle di amici, colleghi di lavoro e parenti. Hanno dato spinte e spintoni, sollevato persone da terra, afferrato le braccia di persone che stavano per cadere, accompagnato le sedie a rotelle di quelli che non potevano camminare. Hanno toccato i corpi di donne vestite e nude. Hanno percorso tutta la lunghezza della pelle nuda di tua moglie e sono arrivate a ogni parte di lei. È lí che sono piú felici, lo senti, lí sono sempre state piú felici dal giorno in cui l’hai conosciuta, perché, parafrasando un verso di George Oppen, alcuni fra i luoghi piú belli del mondo si trovano sul corpo di tua moglie.

venerdì 13 gennaio 2017

Hit Parade del 13.01.1967


Al primo posto in Italia ancora The Rokes - E la Pioggia che Va
tallonata al secondo posto da : 
:(
In USA e UK, ancora The Monkees - I'm Believer
tallonati da :
:((

Instanbul


Quelli sono i Litfiba in formissima e quello è il Tenax(Il tempio della New-Wave negli anni 80, al tempo frequentato anche dal ministro ballerino Gianni DeMichelis (sarebbe meglio avesse fatto il ministro come si deve)  ) il locale dove andavo passare le mie serate ballerine , magari chissà in quel gruppo di esagitati ci sono anche io
 Dove cade l'accento sulla parola Instanbul ? Perchè nei notiziari ne sento di tutti i colori.
Io l'ho sempre fatta cadere sulla a.
Ciao

Where's ReAnto?

giovedì 12 gennaio 2017

HIIIIIIIIIIIIIIIIIIT PAREEEEEEEEIIID !


Cinquanta  anni fa , precisamente  il 6 gennaio del 1967, ( era un venerdi come quest'anno) prendeva il via la " Hit Parade" la classifica dei dischi più venduti nella settimana) condotta da Lelio Luttazzi, i vecchietti come me se la ricordano sicuramente.
 Con gli anni diventò un appuntamento fisso del venerdì (come diventerà questo tipo di post con cadenza settimanale ,questa settimana due post) e ricordo ancora adesso le corse a casa da scuola .
Fortunatamente o sfortunatamente con l'avvento dei mangiacassette ad un prezzo abbordabile , se non potevi ascoltarla un diretta la facevi registrare e manco a dirlo..  io ,più piccolo, ero l' incaricato a ad effettuare la registrazione per mia sorella maggiore che a quell'ora era a lavorare.
La registrazione consisteva nel mettere il microfono del mangiacassette davanti all' altoparlante della radio e dare il via...Tutti fermi e zitti perché ogni rumore veniva registrato, quindi si può immaginare che situazione buffa quasi tragica . 
Inutile dire che c'era sempre qualcuno che si dimenticasse che  in atto  stava avvenendo la registrazione ...o squillava il telefono... o qualcuno starnutiva ...o immacabilmente suonava la rottura di palle della vicina che non aveva zucchero ...per non dir,  nei mesi estivi con tutte le finestre di casa aperte, il passaggio del classico Ciao "smarmittato"... :D 
A proposito la Piaggio iniziò la produzione giusto nel 1967
Uno spasso adesso a ripensare ma quel tempo mi arrabbiavo e come mi arrabbiavo !!  
Se qualcuno apriva bocca.. ..partiva subito SHHHHHH!!!!!!  e cosi veniva immortalato   nella registrazione anche quello
 :D
Tornando alla hit parade : 
il 6 gennaio 1967 
primo posto in classifica in Italia
 In USA E UK
(fonte Billboard)
che poi la Caselli se ne impossessò 
"Sono Bugiarda" era il titolo
ed arrivò in classifica  nei primi dieci posti (mai al primo) 
verso il mese di Luglio, se non ricordo male)

cmq. non male nessuna delle due 
Ciao

mercoledì 11 gennaio 2017

Lettrice con visioni anarchiche della società


Oggi più che mai l'arte è anarchica, 
altrimenti è vile, oppure servile. 


Capelli alla Orsomando Style

"Ricordo lo schifo con cui venivano guardati dall’adulto medio i capelloni in tv (cantanti eccetera). Anch’io portavo i capelli lunghi e li avrei portati anche più lunghi, il fatto è che crescevano piuttosto verso l’alto che verso il basso, e sui lati si gonfiavano, come l’acconciatura di una presentatrice Rai, soprattutto se provavo a pettinarli, sicché non sono mai arrivati a toccarmi le spalle come invece accadeva a chi li aveva lisci."

Credo che Albinati  si riferisca alla Nicoletta Orsomando , annunciatrice Rai delle più amate.
 Come metteva e toglieva gli occhiali lei non lo faceva nessuno .
A parte la simpatica e brava Nicoletta, anche a me i capelli crescevano in quella maniera ....
ahahahahah 
( non c' è niente da ridere )
Meno male che non ho foto di me in quel periodo però ho trovato un video della Nicoletta ..e delle altre presentarici ,
per far conoscere alle nuove generazioni la  Orsomando, e per ricordarmi in che stato ero ridotto ...
meglio adesso (come l'mmagine del profilio sulla destra in alto )
:D
:)
ciao

martedì 10 gennaio 2017

Anno nuovo, musica nuova


Sta per uscire l'album , attesissimo  da parte mia , degli XX .
Uscirà il 13 gennaio prossimo.
Intanto per scaldare gli animi, qui e qui si possono ascoltare due tracce che già dal primo ascolto suonano diverse dai lavori precedenti ...molto pop 
Buon ascolto e scaldiamoci l'animo...ce ne è bisogno.
Ciao

sabato 7 gennaio 2017

Anime baltiche in sala d'aspetto


"Perché viaggiare, insieme a leggere e ascoltare, è sempre la via più utile e più breve per arrivare a se stessi."


giovedì 5 gennaio 2017

In giro per Milano

 Entrando alla Statale,  nel chiostro c'è questa bella installazione di Nanda Vigo


"Lo spazio definito dalla luce naturale e artificiale prescinde dalle coordinate cartesiane e diventa fluido, spazio percepito piuttosto che spazio reale."

Oo
bella però !

martedì 3 gennaio 2017

Ricchezza...benessere...si.


Anche a me non viene in mente altro ; ma ricordo che chi aveva un  giradischi stereo , o meglio un impianto hi-fi magari con piatto Thorens, era un ragazzo di famiglia benestante.
(si parla degli anni 70)

lunedì 2 gennaio 2017

Sympathy for the Devil


Quella nella foto è la scaletta del concerto "Havana Moon" dei Rolling Stones all'Havana nella scorsa primavera e trasmesso da Rai 4 ieri sera, Capodanno.
 Quattro vecchietti in ottima forma ed entusiasti con uno Jagger più scatenato che mai , più intonato che mai e forse  mai ha suonato l' harmonica così.
Gran finale con Can't always get , con tanto di coriste e corno ed infine Satisfaction,
una mare di persone di tutte le età a ballare e cantare.
Un tripudio.
Bravi gli Stones, tutti gli strumentisti e coristi appresso.
Mentre guardavo e  godevo dello spettacolo pensavo :
  Bello sarebbe arrivare all'età di Mick  (73 anni) in quella splendida forma.




domenica 1 gennaio 2017

Benvenuto nel 2017

Una guida illustrata alle tante espressioni facciali con i quali potremmo aver salutato il nuovo anno, da ansiosa a euforica.
Io con tutte  meno quella euforica.
Non c'è niente  per cui essere euforici in questo momento in questo mondo , a meno che uno sia un idiota.
:(